La testimonianza di Emanuele Lemesin, socio di Pava Resine, azienda di San Martino di Lupari specializzata nella produzione di pavimenti in resina industriale.
Da più di quarant’anni Pava Resine è specializzata nella produzione di pavimenti in resina industriale. Fondata nel 1978 da Guido Bernardi, l’azienda di San Martino di Lupari si è sviluppata nel tempo, mantenendo sempre l’obiettivo di creare le giuste sinergie nel settore delle pavimentazioni e dei rivestimenti in resina. Emanuele Lemesin, entrato in azienda nel 2011 come responsabile commerciale e poi diventato socio, ci parla dei suoi rapporti con Confapi Padova e Veneto Più.
Da quanto tempo la sua azienda è associata a Confapi Padova?
«Dal 2016, ormai sette anni fa».
E da quanto usufruisce dei servizi di Veneto Più?
«Da un anno e mezzo prima di associarci. Posso dirvi che prima eravamo vincolati dal rapporto con un’altra associazione di categoria, ma non eravamo contenti di come eravamo seguiti perché, a dispetto della propaganda massiccia che faceva, non era efficace per noi. Ci siamo avvicinati al mondo Confapi attraverso il nostro studio paghe e, dopo i primi incontri, ho capito che questa era l’Associazione che faceva al caso nostro».
Cosa le piace nei rapporti con Confapi?
«Il suo punto di forza è il rapporto diretto. A ogni richiesta c’è una risposta immediata, ma direi che Confapi fa qualcosa di più: non è necessario che ci sia una richiesta, perché ci anticipa, rispondendoci prima ancora che ci siano le domande, sempre aggiornatissima nelle proposte da presentarci».
Concretamente, Pava Resine che benefici ha ottenuto?
«Abbiamo ricevuto oltre 150 mila euro di contributi con il supporto di Veneto Più. In particolare, il finanziamento più cospicuo è stato quello per il rinnovamento del parco i macchinari, attraverso il supporto del Bando Isi Inail (con cui è stato acquistato un turbodispersore, ndr) e il FESR (una nuova caldaia per il miglioramento dell’efficienza energetica che va a diminuire l’impatto ambientale; un nuovo stereoscopio e un nuovo microscopio per il miglioramento del controllo qualità; un nuovo spettroscopio per il miglioramento del controllo qualità; un nuovo sistema camera calda che permette la conservazione delle materie prime e dei prodotti finiti in un ambiente con temperatura controllata; un nuovo impianto di miscelazione e riempimento fusti che migliora la qualità del prodotto finito e la sua conservazione in fusti; una nuova telecamera infrarossi per il miglioramento del controllo qualità; una nuova dosatrice automatica per sistemi liquidi e in polvere per migliorare la gestione del prodotto finito, ndr). Se un’azienda come la nostra vuole evolversi, oltre che su ricerca e sviluppo deve puntare su macchinari innovativi e che portino a un importante risparmio energetico».
C’è qualcosa da migliorare in Veneto Piu?
«So che sembra piaggeria, ma questa domanda mi prende in contropiede: ogni azienda e associazione deve puntare a migliorarsi, ma per Veneto Più non riesco proprio a pensare dove potrebbe intervenire. Funziona benissimo così!».
Avete fatto ricorso anche alla formazione finanziata e, se sì, cosa avete utilizzato?
«Certo, l’abbiamo utilizzata per la formazione sulla sicurezza dei dipendenti ma, un paio di anni fa, anche per la formazione marketing del nostro ufficio dedicato, attraverso un valido consulente esterno indicato da voi».